Dopo discussioni infinite, la Sugar Tax ha il via libera da parte del Governo: la tassa entra in vigore a partire dall’1 luglio 2024.
Introdotta per la prima volta dal Governo Conte bis, la Sugar Tax è stata approvata dall’esecutivo che fa capo a Giorgia Meloni. La tassa entrerà in vigore a partire dall’1 luglio e sarà una vera e propria batosta per le aziende che commerciano le bevande zuccherate e per gli stessi consumatori.
La Sugar Tax entra in vigore: parte a luglio 2024
A nulla sono valse le proteste degli imprenditori interessati: la Sugar Tax entra in funzione a partire dall’1 luglio 2024. Si tratta di una misura fiscale che prevede l‘imposizione di una tassa sulle bevande edulcorate. Nello specifico, viene applicata a tutte quelle bibite che presentano un titolo alcolometrico inferiore o uguale a 1,2% in volume e che contengono edulcoranti aggiunti, ossia sostanze chimiche o naturali impiegate per dolcificare come sostituti dello zucchero.
L’obiettivo della Sugar Tax è promuovere uno stile di vita più sano, scoraggiando i consumatori ad acquistare bevande considerate potenzialmente dannose per la salute. Per i primi due anni di entrata in vigore, la tassa vedrà l’imposta a 5 euro per ettolitro (passerà a 10 euro l’1 luglio 2026) e da 0,25 euro a 0,13 euro per chilo per i concentrati, ossia i prodotti destinati a diluizione.
Stando a quanto stabilito dall’articolo 9 del decreto legge del 2021, sono esenti dalla Sugar Tax solo le bevande finite che hanno un quantitativo di edulcoranti che corrisponde all’equivalente di saccarosio inferiore o uguale a 25 grammi per litro e inferiore a 125 grammi per kg i prodotti predisposti per diventare bibite con l’aggiunta di acqua o altri liquidi.
Sugar Tax: cosa cambia per le aziende e i consumatori?
La Sugar Tax, anche se sembra inutile sottolinearlo, rappresenterà una batosta per le aziende, che si ritroveranno a pagare un’altra tassa per i loro prodotti. Ovviamente, anche i consumatori avranno delle conseguenze. Nel momento in cui aumenta il costo della materia prima, è scontato che anche il prodotto finito subisca un rincaro. Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, ha dichiarato a LaPresse:
“Colpisce un settore che non se la passa benissimo. L’anno scorso abbiamo chiuso il 2023 come settore delle bevande analcoliche con una perdita in volumi del 5%. Sono i volumi attualmente i più bassi in assoluto d’Europa, siamo a meno della metà della media europea pro capite. Se ci concentriamo sulle bevande zuccherate, negli ultimi dieci anni il calo del volume è stato del 27%. Non è un settore in fase di boom, anzi è in contrazione. Aggiungere a questo una tassa significa andare a colpirlo ulteriormente. Settore che paga già l’Iva al 22%, una delle più alte rispetto alla media europea“.